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Rinnovo contratto, sanità privata in sciopero il 23 settembre

di Redazione

Anche i lavoratori delle strutture sanitarie private della provincia di Pavia, circa 5.000 dipendenti, dicono basta e hanno deciso di proclamare lo sciopero protestando contro il mancato rinnovo del contratto fermo da anni. Dopo lo stato di agitazione che perdura dallo scorso marzo e falliti i tentativi di conciliazione a maggio, sarà sciopero il prossimo 23 settembre. Il personale della sanità privata – che comprende strutture come la Maugeri, il Mondino, la Città di Pavia, il beato Matteo nonché Rsa come il Don Gnocchi di Salice e il San Quirino di Fumo - scenderà in piazza con rivendicazioni sia di carattere economico che normativo. Lo fa sapere in una nota la Cgil Fp. Chiediamo che attraverso il contratto nazionale venga valorizzata l'attività svolta in questo delicato settore, da considerarsi un servizio pubblico a tutti gli effetti. Il contratto non può dunque essere inferiore a quanto previsto per la sanità pubblica.

Contratto sanità privata fermo da anni: il 23 settembre sarà sciopero

Nell'ultimo rinnovo contrattuale si era cercato di equiparare gli stipendi tra i due settori ma i dipendenti della sanità pubblica possono contare sulle risorse aggiuntive regionali, sulla produttività, sulle prestazioni aggiuntive e sulla possibilità di essere pagati 50 euro all'ora per l'abbattimento delle liste di attesa, denuncia Patrizia Sturini, segretaria provinciale della Cgil Fp sottolineando che le retribuzioni lorde del personale della sanità pubblica e privata non sono molto diverse.

Un oss del settore privato guadagna infatti circa 1669 euro al mese contro i 1685 euro del collega nel pubblico mentre un infermiere riceve in busta paga circa 1953 euro contro i 2084 euro del pubblico. La sanità privata non ha tuttavia accessori. Non può contare su alcun riconoscimento economico maggiorato, puntualizza sottolineando altresì come da tempo le organizzazioni sindacali chiedano almeno un welfare aziendale che solo strutture come Villa Esperia e Mondino sono tuttavia in grado di assicurare grazie allo stanziamento di adeguate risorse.

Sturini denuncia inoltre che l'Associazione Italiana ospedalità privata (Aiop) e l'Aris, l'associazione religiosa Istituti sociosanitari - che gestiscono le strutture sanitarie in cui si applicano i contratti della sanità privata - si sono recentemente opposte alle richieste sindacali per un rinnovo contrattuale dignitoso per i lavoratori. Se ad oggi la sanità pubblica ha avuto un rinnovo contrattuale nel 2019-2021 e si sono aperte le trattative per quello successivo relativo al 2022-2024, le associazioni della sanità privata stanno invece vincolando il rinnovo alla copertura delle risorse.

Ai dipendenti della sanità privata si applica ancora un contratto siglato nel 2020, arrivato dopo un blocco di oltre 14 anni - precisa -. Per il nuovo contratto chiediamo pertanto la rivalutazione delle retribuzioni, così pesantemente colpite in questi anni da una perdita di potere d'acquisto, esito di una inflazione galoppante che ha superato il 16% nell'ultimo triennio, conclude.

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