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Carenza personale, gli infermieri si preparano allo sciopero

di Redazione

Il tentativo di conciliazione con l'Asl Toscana Sud Est non è andato a buon fine in quanto non è stato raggiunto nessun accordo, pertanto, prosegue lo stato di agitazione del personale e si va verso lo sciopero a settembre. Lo annunciano le organizzazioni sindacali (Nursind, Nursing Up e Usb) dopo l'incontro con i vertici dell'azienda sanitaria che si è tenuto nei giorni scorsi per cercare di risolvere le varie criticità legate alla carenza di organico, che ancora non trovano una risposta soddisfacente. Dal recente tavolo non è emersa alcuna apertura concreta in merito alle nostre richieste, denunciano i sindacati esprimendo forte perplessità.

Sindacati: Nessun accordo con l’Asl, si va verso lo sciopero a settembre

A fronte delle numerose criticità segnalate e delle contestazioni fatte sulle condizioni di lavoro, l'unica risposta che l'azienda è stata in grado, o ha voluto dare, è che il personale è sufficiente e addirittura in sovrannumero nel caso degli infermieri e degli operatori sociosanitari, fanno sapere le segreterie dei tre sindacati contestando fortemente il piano assunzioni previsto per l'intera Asl nel 2024 che conta soltanto 34 infermieri e 6 Oss.

Questi numeri non sono congrui alle esigenze sui vari territori e negli ospedali si lavora sotto pressione, spiegano sottolineando come l'Asl Toscana Sud Est ritenga invece che la programmazione sia stata pienamente rispettata.

Sono tanti i disagi lamentati dai lavoratori dell'Asl che interessa le province di Arezzo, Grosseto e Siena. Segnalano continui rientri e spostamenti tra i vari reparti, l'aumento esponenziale delle ore di attività aggiuntiva per sopperire alle croniche carenze di personale e l'impossibilità di recuperare l'enorme accumulo di ferie arretrate e di ore in eccesso. Lamentano inoltre la difficoltà di conciliare i tempi di vita e di lavoro nonché un significativo aumento dello stress correlato alle condizioni lavorative cui sono sottoposti.

q>Abbiamo invitato i sindaci del territorio a verificare tali condizioni andando a vedere con i propri occhi come i professionisti sanitari lavorano nei reparti ospedalieri, illustra Stefano Corsini di Usb spiegando che, congiuntamente agli altri due sindacati coinvolti nella rivendicazione, è stata intanto inviata una lettera aperta alle autorità comunali per sollecitare un loro intervento. L'iniziativa messa in campo – precisa - rientra tra quelle da intraprendere nel mese di agosto prima di arrivare eventualmente allo sciopero.

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