Nurse24.it
chiedi informazioni

Attualità Infermieri

Aggressioni infermieri: scontro Nursing Up-Aran sulle tutele

di Redazione

Continua il confronto acceso tra il sindacato Nursing Up e l’Aran sul tema della sicurezza del personale sanitario. Antonio De Palma, presidente nazionale di Nursing Up, denuncia un pericoloso vuoto normativo e attacca duramente l’Aran, accusandola di aver respinto durante le trattative contrattuali le proposte di maggior tutela contro le aggressioni. Dal canto suo, Aran sostiene che nel Ccnl, importanti norme per la tutela del personale.

Nursing Up: Vuoto normativo. Aran: Nel contratto c’erano tutele

Nuovo botta e risposta tra Antonio De Palma (presidente nazionale del Nursing Up) e Antonio Naddeo (presidente Aran).

Le aggressioni agli operatori sanitari non sono più episodi isolati, ma una violenza sistematica – sottolinea De Palma –. Ogni giorno gli infermieri si trovano a operare in un sistema che non garantisce loro sicurezza né giustizia.

Le aziende sanitarie non sono obbligate a costituirsi parte civile nei procedimenti contro gli aggressori, e ciò priva i lavoratori di una protezione fondamentale.

Il presidente del sindacato punta il dito contro la mancanza di azioni preventive:

Le misure post-aggressione non bastano più. Servono protocolli chiari, azioni concrete e una gestione più efficiente dei Pronto soccorso per prevenire queste situazioni. La sicurezza deve diventare una priorità.

L’Osservatorio sulla sicurezza, un’occasione persa

De Palma critica anche l’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza, istituito nel 2020, definendolo uno strumento inefficace: Raccogliere dati senza tradurli in azioni concrete è inutile. Serve un piano di intervento che rafforzi la sanità territoriale e garantisca la protezione dei lavoratori.

La replica dell’Aran: Tutele già previste nel contratto

L’Aran, dal canto suo, respinge le accuse e sottolinea che il contratto collettivo nazionale 2022-2024, pur non sottoscritto dal Nursing Up, avrebbe introdotto importanti novità in tema di sicurezza, in particolare all’articolo 53.

Il contratto prevede l’obbligo per le aziende di garantire sicurezza sul lavoro, patrocinio legale per le vittime di aggressioni, supporto psicologico e strumenti assicurativi – spiega l’Aran –. Inoltre, le aziende hanno la possibilità di costituirsi parte civile nei procedimenti contro gli aggressori.

Secondo l’Aran, le richieste di Nursing Up esulano dall’ambito contrattuale e rientrano in materia normativa. Ci chiediamo perché il sindacato abbia rifiutato queste misure durante la trattativa, opponendosi a norme che migliorano la protezione dei lavoratori. La sicurezza deve essere un obiettivo comune, non oggetto di propaganda.

L’Aran conclude ribadendo il proprio impegno a lavorare per migliorare le condizioni di lavoro nel settore sanitario, invitando tutte le parti coinvolte a collaborare in modo costruttivo per affrontare questa emergenza.

Di nuovo secca la risposta del Nursing Up: Le misure previste dall'articolo 53 del Ccnl, di cui Aran si vanta nel suo recente comunicato, sono semplicemente un'ovvia, e bisogna dire nemmeno tanto coraggiosa applicazione di responsabilità già sancite dal Codice Civile e incalza su un tema cruciale, e cioè quella che è stata la mancata accettazione, da parte di ARAN, della richiesta di Nursing Up, di richiamare in una norma contrattuale "quel dovere", non solo morale, di costituzione di parte civile delle aziende sanitarie, nei casi di aggressione ai danni dei propri dipendenti.

Scopri i master in convenzione

Commenti (1)

giovannicavo

Avatar de l'utilisateur

1 commenti

Sicurezza Pronto soccorso

#1

In effetti la proposta recita " le aziende hanno la possibilità di costituirsi parte civile nei procedimenti contro gli aggressori".
Sarebbe opportuno scrivere: " Le aziende hanno l'obbligo delle aziende di costituirsi parte civile............" C'è una bella differenza !